Ci sono artisti che sfuggono a ogni tentativo di circoscrizione. Sfidano i limiti, abbattono le barriere, si confrontano con l’imprevisto, infrangono tabù, rivoluzionano modi di pensare e di agire, indagano il senso. Del proprio corpo, delle proprie emozioni, del sé e dell’altro. Alla ricerca dell’identità, sperimentando il dolore e lo sfinimento come fonte di energia creativa. È la performance come arte totale di Marina Abramović, che sabato 22 giugno riceverà il Taobuk Award per le Arti visive.
Nel mondo dell'arte contemporanea, pochi nomi risplendono con la stessa intensità di Marina Abramović. Nata nel 1946 a Belgrado, Serbia, Abramović ha plasmato un'intera generazione di artisti con la sua pratica rivoluzionaria, sfidando i confini del corpo, della mente e dell'anima attraverso performance radicali e provocatorie.
Conosciuta per le sue opere di lunga durata che sfidano i limiti della resistenza fisica e mentale, Abramović si è guadagnata il titolo di "la nonna della performance". Una delle sue performance più celebri è stata "The Artist is Present" al Museum of Modern Art di New York nel 2010, dove ha trascorso oltre 700 ore seduta silenziosamente di fronte a sconosciuti, invitandoli a sedersi di fronte a lei e a stabilire un contatto visivo senza parole. Questo atto di presenza totale ha trasceso il semplice atto artistico, diventando un momento di connessione umana profonda.
La sua arte del corpo, spesso cruda e provocatoria, affronta temi universali come il dolore, la vulnerabilità e la forza dell'essere umano. In opere come "Rhythm 0" del 1974, Abramović ha offerto al pubblico una tavolozza di oggetti, tra cui una pistola caricata, e ha invitato gli spettatori a usarli su di lei come desideravano, mettendo in evidenza la natura brutale e imprevedibile della condizione umana.
Ma l'arte di Abramović non si limita alle performance pubbliche. Il suo lavoro ha anche esplorato i confini della spiritualità e della trascendenza, come evidenziato dalla sua collaborazione con l'ex compagno e collaboratore Ulay in opere come "The Lovers", in cui hanno percorso la Grande Muraglia cinese da opposte direzioni per incontrarsi e separarsi.
Oltre alle sue performance, Abramović ha influenzato generazioni di artisti attraverso il suo insegnamento e il suo impegno per la conservazione delle performance artistiche. La sua fondazione, Marina Abramović Institute, si impegna a preservare e promuovere l'eredità delle performance artistiche e a fornire un luogo per l'educazione e la sperimentazione nell'arte della performance.
In un mondo sempre più distaccato e alienato, l'arte di Marina Abramović ci ricorda la potenza della connessione umana e della presenza totale. Attraverso le sue performance radicali e i suoi atti di coraggio creativo, Abramović continua a sfidare e a ispirare, rimanendo una figura iconica nell'arte contemporanea.
